La
"lezione" del Vietnam- Per non dimenticare- I Bonzi che si dan fuoco in
piazza, digrignando i
denti. I Contadini spellati dal Napalm.
I Bambini che frugano nei
rifiuti. Il silenzio della folla
durante la fucilazione pubblica d'un adolescente vietcong. I bar della via Tu Do gonfi
di miagolanti piccole venditrici di sé stesse, i
marines perdutamente ubriachi, il profumo struggente
dell'assenzio, l'acido fetore del vomito dei GI squassati
dalla sbornia, l'odore dolciastro dell'oppio, il dilagante
puzzo di fogna e carogna. L'odore di Saigon, l'odore della
guerra. Tre milioni i vietnamiti caduti,
58.000 gli americani. L'America era l'uomo bianco
portatore di sciagura: bombe al fosforo, gas nervino,
fortezze volanti, defolianti, napalm.
I vietnamiti dicono: << Le temps s'écoule
rapidement comme l'ombre d'un cheval blanc qui passe vite
devant une fenétre >>
( << Il tempo scorre
rapidamente come l'ombra di un cavallo bianco che passa in
fretta davanti alla finestra >> ).
La finestra della storia.
Il 18 dicembre 1972, l'allora presidente
degli Stati Uniti, Richard Nixon, ordinò una dura campagna aerea per
forzare i nordvietnamiti a firmare il cessate il fuoco. La Casa Bianca
comandò i bombardamenti per accelerare il processo di pace: uno dei
tanti paradossi insanguinati consegnati alla storia.
In 12 giorni gli aerei americani
sganciarono oltre 40.000 tonnellate di bombe su Hanoi e su Haiphong.
Anche allora il Pentagono parlò di "operazioni chirurgiche"
destinate a distruggere obiettivi militari. Anche allora non mancarono
"danni collaterali": furono colpite case, ospedali,
stazioni, vie trafficate; morirono 2.368 civili vietnamiti; altri
1.355 rimasero feriti o mutilati. La contraerea tirò giù decine di
aerei degli Usa. In ogni caso, furono gli ultimi bombardamenti. Il 27
gennaio 1973, a Parigi, Henry Kissinger e Le Duc Tho firmarono
l'accordo per il cessate il fuoco; i soldati americani lasciarono
definitivamente il paese nel marzo '73; la guerra vera e propria finì
invece il 30 aprile 1975, giorno in cui le truppe comuniste presero
Saigon.
Fino a 540.000 soldati americani - Il
coinvolgimento degli Stati Uniti ebbe inizio nel 1962, quando - per
contenere il "pericolo comunista" John Kennedy inviò migliaia di
consiglieri militari nel Vietnam del Sud, e andò aumentando sotto la
presidenza di Lindon Johnson, a partire dall'agosto 1964, allorché
imbarcazioni nordvietnamite attaccarono un cacciatorpediniere
americano nel Golfo di Tonchino. I primi reparti combattenti americani
arrivarono a Da Nang l'8 marzo 1965. Già alla fine dell'anno, i
soldati Usa in Vietnam erano 200.000; nel 1966, diventarono 400.000;
nel 1967, 500.000; nel 1968, 540.000. Nel 1969, Nixon avviò un lento
ma costante disimpegno: americani e nordvietnamiti cominciarono
segretamente a vedersi a Parigi. << Tra il 1964 e il 1973, soltanto
sul Vietnam del Nord gli usa sganciarono il triplo delle tonnellate di
bombe sganciate sull'Europa, sull'Asia e sull'Africa nella seconda
guerra mondiale >>, ha scritto Stanley Karnow, inviato speciale
nel Sudest asiatico per "Time e life". Gli americani si resero protagonisti di
episodi infami, come il massacro di contadini, donne e bambini
compiuto il 16 marzo 1968 nel villaggio di My Lai, che costò la vita
a 500 persone. Alla fine si contarono 58.000 soldati statunitensi
morti e tre milioni di caduti vietnamiti, moltissimi dei quali civili.
Furono uccisi anche 63 giornalisti.
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